IDEXX SDMA
SDMA caso clinico: Reese
La SDMA contribuisce alla diagnosi e al trattamento di sospetta pielonefrite e al miglioramento della funzionalità renale
Informazioni generali
Nome: Reese
Età: 16 anni
Razza: Gatto domestico a pelo corto
Sesso: Femmina
Motivo della visita e anamnesi
Reese è stata portata in clinica per la visita di controllo annuale. Secondo i proprietari Reese sembrava stare bene, considerata l’età. Aveva un buon appetito e i proprietari non avevano notato perdita di peso, tosse, starnuti, vomito, diarrea o variazioni della sete e della minzione.
Esame fisico
Reese era vigile, attenta, reattiva e ben idratata. Appariva lievemente in sovrappeso, con un punteggio di condizione corporea (BCS) di 6 su una scala di 9. Temperatura, polso e frequenza respiratoria erano nella norma. Auscultazione toracica e palpazione addominale erano nella norma. Non c’era nient’altro da segnalare.
Piano diagnostico
Si raccomandava un minima banca dati di controllo per paziente anziano, con esame emocromocitometrico completo (CBC), pannello biochimico comprendente il test IDEXX SDMA e gli elettroliti, analisi delle urine completa e T4 totale. I risultati del CBC erano nella norma. Gli altri risultati sono mostrati di seguito.
Revisione diagnostica
I referti mostravano un aumento del valore della SDMA e del BUN, con creatinina normale. Mostrava anche una capacità di concentrazione delle urine insufficiente, con un peso specifico pari a 1,018. Era inoltre presente un sedimento urinario attivo, con globuli bianchi >100 WBC/hpf e marcata batteriuria. Sulla base di questi risultati veniva eseguito un esame batteriologico con antibiogramma, con positività per Escherichia coli >100.000 organismi/mL, sensibile alla maggior parte degli antibiotici, inclusi amoxicillina e amoxicillina/acido clavulanico.
Piano d’azione e risultati
Valutazione
Sulla base dell’aumento della SDMA e il basso peso specifico urinario, era evidente che Reese presentava una diminuzione della funzionalità renale associata a un’infezione del tratto urinario.
Diagnosi differenziali:
- danno renale attivo o acuto (AKI), secondario a pielonefrite;
- chronic kidney disease (CKD) con concomitante infezione del tratto urinario (UTI);
- danno renale acuto da pielonefrite, sovrapposto a CKD, che portava a un peggioramento della patologia renale.
PIANO
Indagine
Esami supplementari consigliati per un’indagine più approfondita ma che non sono stati eseguiti:
- ecografia addominale, per evidenziare segni di pielonefrite ed escludere urolitiasi;
- misurazione della pressione arteriosa, dato che l’ipertensione può, talvolta, manifestare sintomi simili alla malattia renale.
Gestione
Trattamento iniziato:
- Clavamox 62,5 mg, bid, uso orale, per un mese, per la possibile pielonefrite;
- fonti di acqua fresca costantemente a disposizione;
- cambio della dieta, con somministrazione di Hill’s Prescription Diet k/d Feline e Royal Canin Veterinary Diet Renal.
Monitoraggio
Nuova visita di controllo:
- idealmente dopo 2 settimane, per valutare la risposta al trattamento;
- tuttavia il controllo è stato eseguito a un mese di distanza, per verificare la risoluzione dell’infezione e l’eventuale miglioramento della funzionalità renale;
- gli esami di follow-up mostravano che la concentrazione di SDMA era diminuita da 19 µg/dL a 15 µg/dL, nel sedimento urinario non erano presenti globuli bianchi o batteri e l’esame batteriologico era negativo.
DIAGNOSI E GESTIONE A LUNGO TERMINE
Diagnosi
- Alla luce del miglioramento della funzionalità renale dopo il trattamento per UTI, sospetta pielonefrite.
- AKI da pielonefrite, sovrapposto a CKD.
Gestione a lungo termine
- Trattamento per CKD Stadio IRIS 2, incluso il proseguimento di una dieta terapeutica renale.1 Per maggiori informazioni, visita il sito idexx.com/sdma-iris
- Su base mensile, urinocoltura fino a ottenere 3 risultati negativi consecutivi.
- Successivamente, controllo della banca dati minima ed esame batteriologico delle urine ogni 3 mesi.
Reperti del paziente
RISULTATI INIZIALI
Biochimica
Analisi delle urine
Urinocoltura e antibiogramma
RISULTATI DEL SECONDO CONTROLLO
Analisi delle urine
Urinocoltura
Biochimica
Discussione
- La SDMA è un indicatore della funzionalità renale più affidabile della creatinina, sia per quanto concerne il danno renale acuto che per la CKD, perché più sensibile e aumenta più precocemente.2–4
- Negli animali come Reese, un aumento della SDMA a fronte di un’infezione del tratto urinario dovrebbe suggerire ulteriori approfondimenti e spingere a trattare la pielonefrite in modo più aggressivo.
- Una gestione e un monitoraggio a lungo termine di questi pazienti può aiutare a prevenire e riconoscere future infezioni e rallentare la progressione di una CKD preesistente.
Perché la SDMA è importante
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*Dimetilarginina simmetrica.
Bibliografia
- International Renal Interest Society. Linee guida IRIS. www.iris-kidney.com. ultimo accesso: 21 marzo 2017.
- Nabity MB, Lees GE, Boggess M, et al. Symmetric dimethylarginine assay validation, stability and evaluation as a marker for early detection of chronic kidney disease in dogs. J Vet Intern Med. 2015; 29(4): 1036–1044.
- Hall JA, Yerramilli M, Obare E, Yerramilli M, Jewell DE. Comparison of serum concentrations of symmetric dimethylarginine and creatinine as kidney function biomarkers in cats with chronic kidney disease. J Vet Intern Med. 2014; 28(6): 1676-1683.
- Hall JA, Yerramilli M, Obare E, Yerramilli M, Almes K, Jewell DE. Serum concentrations of symmetric dimethylarginine and creatinine in dogs with naturally occurring chronic kidney disease. J Vet Intern Med. 2016; 30(3): 794-802.